La Sala Pegasus si trova in pieno centro, all’interno di una chiesa sconsacrata. Negli anni ’70 il Festival di Spoleto l’aveva restaurata ma da 6-7 anni non la utilizzava più. La cooperativa in cui lavora Alberto – che, con Valentina e un volontario, sono i nostri gentilissimi ciceroni – la prende in carico, creando poi un’associazione a parte per facilitarne la gestione. Dopo la ristrutturazione “amatoriale-professionale” il 19 dicembre 2014 il cinema riapre.
Schiviamo due turisti che tentennano a “visitare la chiesa” e varchiamo la porta. Nel piccolo atrio di fronte alla biglietteria una griglia permette agli spettatori di votare il film che hanno visto. Dentro, la sala è spettacolare. Affreschi e altari laterali decorano le pareti, illuminati suggestivamente da led blu a pavimento. Un grande schermo troneggia al centro, sopra un pianoforte usato per gli eventi. La pianta romanica della chiesa, lunga e stretta senza transetti laterali, è perfetta per ospitare una sala.
“Puntiamo sull’accoglienza e a lavorare con gli attori della città” ci spiega Alberto. Un angolo tisane self-service è aperto gratuitamente nel fine settimana, con dei quotidiani e delle riviste di cinema. “I dolci sono fatti tramite una cooperativa sociale da dei ragazzi con disabilità. Noi compriamo gli ingredienti e loro ci fanno i biscotti”[che sono anche buonissimi!]. C’è anche wi-fi e un quadernetto per lasciare un commento della sala, come quando si visita un museo. Vicino alla cassa una grande stampa ripercorre la storia del cinema attraverso film-chiave. Alberto, ridendo, dice che ciò diventa sempre oggetto di discussione (“Perché non avete messo questo? Cosa c’entra questo film?”) quando dei cineasti passano a trovarli.
La sala infatti ospita spesso registi (15 l’anno scorso), grazie anche ai contatti coi vicini Postmodernisimo e Zenith. Per comunicare l’evento si preparano delle cartoline di un’immagine del film, stampate su carta fotografica. “Poco costose e di forte impatto” ci dice Valentina, grafica e dipendente della sala, “la cartolina diventa anche un ricordo della serata” e promuove il film e la sala. Non resistiamo alla tentazione e ne prendiamo un paio!
La comunicazione è molto curata e aperta a collaborazioni. Uno “spin logo” è stato creato da un giovane in servizio civile. Per lanciare il ciclo di film restaurati della Cineteca sono stati contattati 9 giovani artisti ; ognuno ricreava la locandine di un film della stagione. Una mostra è stata organizzata in sala con dei premi votati dal pubblico, assegnati a fine rassegna.
Spazio con tisane e biscotti self-service
Collaborazioni con cooperative sociali (biscotti fatti da ragazzi con disabilità)
Bel sito, in comune con l’altro cinema del centro
Cartoline per incontri con autore
Muro con la storia del cinema
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